venerdì 16 maggio 2008

Come si visualizzano gli accessi al sistema ed altre domande

Maria Susana Diaz | 06:48 |
Come si visualizzano gli accessi al sistema?
È semplicissimo, basta consultare i log di accesso alla macchina. Per farlo bisogna eseguire last senza argomenti aggiuntivi. Questo comando mostra l'elenco degli ultimi accessi al sistema.

Come si sposta un file dalla riga di comando?
Spostare un file utilizzando la shell equivale al Taglia/Incolla in modalità grafica. Il comando per eseguire questo tipo di operazione è mv. La sua sintassi è molto semplice:

mv file_sorgente file_destinazione

Supponendo che il file test.txt si trovi nella home directory dell'utente linux, per spostarlo nella sottodirectory temp è necessario eseguire quanto segue:

mv /home/linux/test.txt /home/linux/temp

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Lo stesso comando può anche essere utilizzato per rinominare un file o una directory. La sintassi i questo caso è quella seguente:

mv nome_file nuovo_file

Nel caso del file test.txt, per rinominarlo in nuovo_test.txt, bisogna eseguire

mv test.txt nuovo_test.txt

È importante ricordare che il comando mv, durante le operazioni di spostamento, se trova un file con lo stesso nome si limita a sovrascriverlo senza chiedere conferma. Esiste comunque un modo per evitare questo comportamento. In pratica, è sufficiente utilizzare l'opzione -i nel modo seguente:

mv -i /home/linux/test.txt /home/linux/temp

Se nella directory temp è presente un altro file con nome test.txt, mv chiederà conferma prima di sovrascriverlo. Per confermare basta scrivere y e premere Invio. Per ottenere ulteriori informazioni potete utilizzare il comando man mv.
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Esiste un comando shell per controllare l'utilizzo della RAM?
Per verificare l'utilizzo della memoria RAM da console è disponibile il comando free. Questo tool mostra sia la quantità complessiva di memoria fisica e di swap libera e usata nel sistema, sia la shared memory e i buffer usati dal kernel.

Se eseguito senza opzioni (flag), free visualizza i dati ricavati in Kbyte, altrimenti è possibile scegliere l'unita di misura: Il flag -b mostra la quantità di memoria in byte, -k (impostato di default) in Kbyte e -m in Mbyte.

fiat500_300x250.gifÈ possibile localizzare la posizione di un programma?
Tra i comandi predefiniti di GNU/Linux è disponibile il tool which, il quale prende come argomento il nome di un programma e mostra a video la sua posizione all'interno delle directory del file system; in pratica il percorso completo, meglio noto come pathname.

Which fa questo utilizzando la variabile d’ambiente $PATH (echo $PATH per visualizzare il suo valore). Ecco un esempio di utilizzo di which:

which bash

Il risultato del comando precedente è /bin/bash, che indica la posizione dell'eseguibile della shell Bash.

Posso configurare la scheda di rete dalla shell?
Configurare la scheda di rete graficamente forse è più facile ma certamente non più pratico e veloce che farlo dalla shell. Per prima cosa bisogna loggarsi come root con su o sudo -s e subito dopo eseguire il comando ifconfig per verificare quali sono le interfacce di rete disponibili. In genere le schede di rete vengono identificate da eth0, eth1, eth2 e così via a seconda di quante periferiche sono installate nel PC. Supponiamo di dover configurare la scheda eth0 per la connessione ad una rete locale che usa gli indirizzi IP 192.168.0.1/24, maschera di rete (netmask) 255.255.255.0 e gateway 192.168.0.1. In questo caso, per collegare un PC alla rete, assegnandogli l'IP 192.168.0.3, bisogna eseguire quanto segue:

ifconfig eth0 192.168.0.3 netmask 255.255.255.0
route add default gateway 192.168.0.1

A questo punto, è ancora necessario indicare gli indirizzi dei server DNS prima di poter accedere a Internet. Per farlo, bisogna modificare il file /etc/resolv.conf inserendo la parola nameserver seguita dall'IP del DNS, tante volte quanti sono quelli che vogliamo aggiungere. Ad esempio per aggiungere due DNS il comando è quello seguente:

nameserver 87.167.220.2
nameserver 87.167.110.2

Ovviamente, per modificare tale file dalla shell è possibile usare, da root, gli editor nano o vi:

vi /etc/resolv.conf
nano -w /etc/resolv.conf

Oppure il comando echo in questo modo:

echo " nameserver 87.167.220.2" > /etc/resolv.conf
echo " nameserver 87.167.110.2" >> /etc/resolv.conf

Il comando echo serve per scrivere la stringa di testo (in condizioni normali la stamperebbe semplicemente a video) e il simbolo > serve per indirizzare il suo output nel file di destinazione, questa volta /etc/resolv.conf, sovrascrivendone il contenuto. Anche il simbolo >>, serve per redirige l'output di echo su tale file file ma, al contrario del primo lo inserisce alla fine, senza sovrascrivere il contenuto originale.

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Esiste un metodo per arrestare o riavviare il PC più rapidamente?
Nei sistemi GNU/Linux e Unix più in generale, l'arresto e il riavvio della macchina sono gestiti mediante l'uso del comando shutdown. Questo permette di eseguire l'intera procedura in modo sicuro, immediatamente o dopo un certo ritardo espresso in secondi. In pratica, shutdown non fa altro che comunicare al processo principale init (man init) di cambiare runlevel (livello di esecuzione).

Più precisamente il runlevel 0 è usato per arrestare il sistema (halt), mentre il 6 per il riavvio, noto anche come reboot. Così facendo si ottiene un arresto/riavvio pulito, in quanto i processi in esecuzione ricevono un sorta di avviso, che permette loro di salvare le operazioni in corso. Come accade per molti altri comandi, anche il funzionamento di shutdown può essere influenzato mediante l'uso di opportuni switch (opzioni).

In particolare, il comando shutdown -n arresta la macchina in modo più veloce, ma lo fa senza servirsi di init, quindi, si tratta di un metodo decisamente più pericoloso e per questo sconsigliato nelle stesse pagine di manuale del comando shutdown (man shutdown). Utilizzando, invece, shutdown -f, si ottiene un reboot veloce (fast) della macchina. In quest'ultimo caso non esistono particolari controindicazioni.

È possibile montare automaticamente i dischi all'avvio?
Montare un disco, una partizione o qualsiasi altro supporto di memorizzazione, significa renderne accessibile il contenuto all'interno di una determinata directory, detta anche punto di mount o punto di innesto.

Questa operazione può essere svolta sia manualmente, mediante l'uso del comando mount (man mount), sia automaticamente all'avvio del computer. In quest'ultimo caso, il sistema si serve delle indicazioni presenti nel file di configurazione /etc/fstab. Tale file è costituito da diverse righe, ognuna delle quali è divisa in campi che indicano il dispositivo da montare, dove deve essere agganciato al file system principale (punto di mount), il tipo di file system (VFAT, Ext2, ISO9660, NTFS, EXT3, ecc.), più altre opzioni, tra le quali c'è anche auto.

Quando su una riga è presente questa voce, significa che il dispositivo corrispondente verrà montato automaticamente all'avvio del sistema, senza bisogno di eseguire altri comandi. Al contrario, tutti i dispositivi che non devono essere montati presentano l'opzione noauto (tipicamente CD, DVD e Floppy).

Abbiamo detto che per montare un dispositivo manualmente è necessario il comando mount. Se questo è presente in /etc/fstab, per farlo è sufficiente eseguire mount dispositivo oppure mount punto_di_montaggio.

Ad esempio, per montare la prima partizione del secondo hard disk, in genere /dev/hdc1, nella directory /mnt/disco2, il comando precedente diventa mount /dev/hdc1 oppure mount /mnt/disco2. Nel caso in cui, in /etc/fstab non è presente una voce relativa al dispositivo da montare, bisogna indicare il tipo di file system (ad esempio ext3), il dispositivo e il punto di mount, come nell'esempio seguente:

mount -t ext3 /dev/hdc1 /mnt/disco2

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Per smontare un dispositivo e liberare nuovamente le risorse occupate bisogna, invece, utilizzare il comando umount.

Proseguendo con l'esempio precedente, dovremo eseguire umount /dev/hdc1 oppure umount /mnt/disco2.

Infine, per conoscere quali sono i dispositivi attualmente montati basta utilizzare il comando mount senza argomenti o visualizzare il contenuto del file /etc/mtab con cat /etc/mtab.










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